Nel mese di novembre e gennaio tutti i contribuenti versano tasse e contributi, ma in pochi sanno cosa sia o se siano obbligati al pagamento, sto parlando del famigerato “acconto di novembre”.
La legge italiana, infatti, prevede che, insieme alle tasse e i contributi dell’anno (calcolati sui redditi dell’anno precedente), si debba versare anche un acconto delle tasse e dei contributi per l’anno successivo. Questa tassa è calcolata in percentuale su quello che hai pagato nella tua ultima dichiarazione dei redditi:
- il 100% per quanto riguarda le tasse
- l’80% per quanto riguarda i contributi della gestione separata INPS (100% per gli iscritti alla gestione artigiani e commercianti)
Gli acconti vengono versati in due rate uguali, la prima con la dichiarazione dei redditi (di solito il 30 giugno) e la seconda il 30 novembre per i contributi e al 16 gennaio dell'anno successivo per le imposte.
Ti faccio un esempio per chiarire meglio Supponiamo che un forfettario iscritto alla gestione separata abbia avuto un reddito di 10.000 euro nel 2019.
Le tasse per il 2019 (che si pagano nel 2020) saranno pari a 1.500 euro, mentre i contributi ammonteranno a 2.572,00 euro.
La legge prevede che il contribuente oltre alle tasse relative ai redditi del 2019, debba versare degli acconti sui redditi presunti dell'anno 2020, questi acconti (come detto) sono pari al 100% delle tasse, quindi euro 1.500 e all’80% dei contributi, nel nostro esempio 2.057,60.
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Tasse e contributi 2019 |
Acconto per 2020 |
Reddito |
10.000,00 |
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Tasse (15%) |
1.500,00 |
1.500,00 |
Contributi (25,72%) |
2.572,00 |
2.057,60 |
Queste cifre vengono pagate in due rate, una insieme alla dichiarazione dei redditi e l’altra al 30 di novembre per i contributi e il 16 gennaio per le imposte.
Quindi nel nostro caso il forfettario pagherà gli acconti sul 2020 come segue:
Con UNICO2020 (redditi 2019) |
Novembre 2020 |
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Tasse (15%) |
750,00 |
750,00 |
Contributi (25,72%) |
1.028,80 |
1.028,80 |
Quindi quello che pago a novembre e gennaio altro non è che la seconda parte dell’acconto tasse per l’anno successivo.
Ma l’acconto va pagato per forza?
La risposta è sì, ma non è detto che si debba per forza versare la somma calcolata sulle tasse e sui contributi riferiti ai redditi dell’anno precedente.
Il conteggio del mio esempio, infatti, è stato effettuato usando il metodo “storico”, ovvero quello che di norma viene usato dai consulenti perché è automatico (pesca i dati da numeri che sono già in possesso del consulente), ma ne esiste un altro: il metodo previsionale.
Il metodo previsionale Il metodo previsionale si applica nel caso io preveda di chiudere l’anno con un reddito inferiore a quello dell’anno precedente. In questa situazione la legge mi consente di ricalcolare gli acconti secondo la mia previsione di reddito per l’anno in corso. Il metodo previsionale in teoria potrebbe essere utilizzato anche per l'acconto di giugno, solo che sarebbe difficile riuscire a prevedere a giugno quale potrebbe essere il reddito a fine anno, ecco perché questo metodo di norma si usa solo a novembre.
Prendiamo l’esempio di prima, e ipotizziamo che il reddito stimato del 2020 sia inferiore a quello del 2019, diciamo 7.000 euro anziché 10.000.
Le tasse dovute su 7.000 euro sono 1.050 euro e uguale sarà l’acconto (ricordi? L’acconto sulle tasse si calcola al 100%).
I contributi invece ammontano a 1.800,40 euro e l’acconto sarà pari a 1.440,32 (i contributi invece si calcolano all’80%).
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Tasse e contributi 2020 |
Acconto dovuto per 2020 |
Reddito stima 2020 |
7.000,00 |
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Tasse (15%) |
1. 050,00 |
1.050,00 |
Contributi (25,72%) |
1.800,40 |
1.440,32 |
Considerando che a giugno avrai già versato una parte di questo acconto, ecco come verrà ricalcolato l’acconto di novembre:
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Acconto ricalcolato |
Acconto già versato |
Acconto novembre / Gennaio |
Tasse |
1.050,00 |
750 |
300,00 |
Contributi |
1.440,32 |
1.028,80 |
411,52 |
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711,52 |
Con questo metodo a novembre dovrai versare 711 euro invece di 1.778, non male visto che stiamo parlando di ricalcolare un acconto su soldi che presumibilmente non incasserai.
Importante: nel caso in cui la tua previsione sugli incassi si rivelasse errata in senso positivo (maggiori incassi di quelli immaginati) la differenza rispetto a quanto non versato in acconto la verserai con la tua successiva dichiarazione dei redditi aumentata di una sanzione di circa il 4%.
Cosa può fare ForfettApp per te?
Con ForfettApp questo calcolo viene fatto in automatico dall’intelligenza artificiale che è sempre collegata al tuo cassetto fiscale.
Il sistema stimerà i tuoi incassi per i mesi di novembre e dicembre in base agli andamenti degli anni precedenti. A te basterà confermare o modificare la previsione di incassi da qui alla fine dell’anno, e l’app (ri)calcolerà l’importo esatto del tuo acconto di novembre, provvedendo al pagamento o spostando il versamento a fine aprile se ne avrai diritto.