Una delle cose belle del forfettario è che è un "regime di cassa". Tradotto dal fiscalese significa che, ai fini del calcolo delle imposte e dei contributi, non ha rilevanza l'emissione della fattura bensì il suo pagamento.
Quindi non devi avere paura a emettere una fattura [Vedi Nota1] pensando che il cliente magari non la pagherà o ti farà aspettare molto, perché ai fini del reddito la tua fattura "non esiste" fino a che non l'hai incassata. [Vedi Nota2]
Questa caratteristica del regime di cassa può essere molto utile anche per evitare il superamento del limite di 85.000. Immagina di essere a dicembre, già molto vicino al limite di €85.000 e un tuo cliente ti chieda di fare un lavoro e voglia la fattura immediata.
Il tuo cliente ti chiede la fattura perché se la vuole scalare nell'anno [Vedi Nota3], ma tu corri il rischio di superare il limite, a questo punto cosa puoi fare? Puoi emettere la fattura immediata, ma chiedere al tuo cliente di pagartela a gennaio, in questo modo tu non supererai il limite e il tuo cliente sarà contento.
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[Nota1] se vuoi sapere di più su quando emettere le fatture vedi questo articolo In che data devo emettere la fattura ?
[Nota2] per dovere di precisione in realtà l'emissione di una fattura ha comunque un impatto fiscale se pur minimo, nel senso che il bollo da 2 euro sulla fattura devi pagarlo lo stesso anche se la fattura non è incassata.
[Nota3] la maggior parte dei regimi contabili, a differenza del forfettario, funzionano per "competenza", ovvero pagano le tasse e si scaricano i costi sulla base delle fatture ricevute e non in base alle fatture pagate o incassate. Succede spesso quindi che un tuo cliente abbia interesse ad avere prima possibile la tua fattura per aumentare i suoi costi e pagare meno tasse, anche se non ti ha ancora pagato.